L’obiettivo del progetto “Il mio ‘76” è la costituzione di un grande archivio di memorie, un insieme di ricordi privati del terremoto che divengono patrimonio collettivo per il Friuli.

“Il mio ‘76” intende interrogare quanti vorranno condividere una testimonianza o un’immagine raccolta tra i propri ricordi, o di quelli della propria famiglia, a formare tutti insieme un album collettivo e corale. Una raccolta di videoclip, di fotografie, di brevi racconti orali, in un andirivieni di materiali diversi che ambiscono a divenire memoria
collettiva.

Il progetto si fonda sulla convinzione condivisa che la memoria del passato si sedimenta divenendo patrimonio collettivo e storico del Friuli. E’ così che i ricordi via via diventano una raccolta multidimensionale di conoscenze, di studi, di frammenti, di immagini, di visi e di voci che raccontano tutte insieme una ferita che ha lacerato questa terra.

La finalità non è quella di realizzare un deposito di materiali ma al contrario, di sviluppare l’idea di una autonarrazione, che diventa racconto comune capace di saper narrare quel trauma, non così lontano nel tempo, di saperlo ricordare, anche con i suoi lasciti, e potere oggigiorno capitalizzare quell’esperienza in chiave futura.

Il progetto punta anche a coniugare le persone, la int friulana, con i luoghi e con il territorio. Il terremoto del 1976 ha colpito un numero altissimo di comuni: sono 137, di cui 45 dichiarati disastrati. Questi luoghi portano con sé la stessa narrazione, danno essi stessi forma al ricordo. Tiere Motus intende pertanto assumere anche l’impegno di “far parlare” questi luoghi della memoria. Il terremoto del ’76 è stato un terremoto diffuso, che ha coinvolto i tre quarti del territorio regionale, ma al tempo stesso è stato un terremoto distruttivo, capace di radere al suolo una buona parte del Friuli. Il coinvolgimento è quindi rivolto anche ai Comuni, quali istituzioni che rappresentano le comunità così profondamente coinvolte e protagoniste di un articolato e complesso intreccio di cose e persone.

Attraverso una serie di piattaforme digitali dedicate, facili e intuitive, poste sia all’interno del museo che qui sul web, ciascuno potrà condividere e partecipare direttamente alla formazione di questa geografia culturale e testimoniale. Una memoria viva del terremoto del 1976.

Il progetto “Il mio ‘76” intende arricchirsi di un supporto scientifico, con la partecipazione qualificata e prestigiosa di Enti di Ricerca e Università.