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L’apparato legislativo regionale è stato incredibile per articolazione, efficacia e lungimiranza.

Si è compreso fin da subito che il processo di ricostruzione aveva bisogno di trasparenza, regole condivise, precisi parametri tecnici e controllo dei costi.
Le leggi regionali fondamentali per la ricostruzione hanno garantito tutto questo, emanando direttive semplici ed efficaci.

Il terremoto è un fenomeno ancora poco conosciuto e l’ingegneria sismica muove i suoi primi passi.

Non si conosce bene come gli edifici si comportano sotto l’azione del terremoto e quindi non si sa come renderli sicuri in modo efficace.

Il mondo scientifico e tecnologico si mobilita; si studiano e si fanno prove di resistenza sui materiali, si predispongono modelli di calcolo. Molto rapidamente avanzano le conoscenze ingegneristiche. A distanza di oltre quarantacinque anni, diverse di queste soluzioni e modalità costruttive sono tutt’ora tecnicamente valide.

Per rendere ancora più comprensibili alcuni dei più diffusi interventi di rafforzamento antisismico, abbiamo voluto realizzare un muro, a grandezza reale. E’ un repertorio di tipi di interventi adottati nella ricostruzione friulana.

L’esperienza del Friuli avvia molte ricerche fertili e innovative: studi di microzonazione sismica nelle aree maggiormente colpite.

Si identificano le zone a rischio geologico, sismico, idrologico e di frana, poiché il terremoto non ha solo conseguenze sull’aspetto antropico, ma anche su quello ambientale.

Si comincia a parlare di rischi idrogeologici che possono verificarsi anche a distanza di anni dal sisma. Gli studi cercano di trarre giovamento dall’esperienza e danno indicazioni per evitare di ricostruire in zone a rischio.

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