Sala E

A settembre il terremoto ritorna, portando con sé dolore e ancora distruzione. Pochi mesi dopo si riapre una ferita che non ha nemmeno iniziato a cicatrizzarsi. Sono cinque i giorni interminabili di sciame sismico, dall’11 al 15 settembre, a distruzione si aggiunge distruzione.

Questa volta sono scosse che abbattono ogni speranza, stroncano la volontà degli uomini e gettano nello sgomento il popolo delle tende.
Il Friuli si trova in una situazione ancora più complessa di quella di maggio.

Questa volta sono scosse che abbattono ogni speranza, stroncano la volontà degli uomini e gettano nello sgomento il popolo delle tende.
Il Friuli si trova in una situazione ancora più complessa di quella di maggio.
Tutto il grandissimo lavoro svolto per riparare i danni è vanificato.
Questa nuova crisi sismica, così severa e violenta, ha avuto un effetto drammatico sulla popolazione. La situazione è molto seria, il Governo invia nuovamente il Commissario Straordinario Zamberletti, con pieni poteri.
In pochissimi giorni oltre 40mila persone vengono trasferite dalle zone terremotate verso le località sulla costa: Grado, Lignano, Bibione, Jesolo, Caorle e la località montana di Ravascletto.
La prima preoccupazione è quella di mantenere unite le singole comunità anche nei luoghi di nuova destinazione.

E’ un vero e proprio esodo. Vengono attivati collegamenti diretti fra le località di accoglienza e quelle di provenienza con autobus che ogni giorno trasportano migliaia di persone costrette ad un logorante pendolarismo.

E’ un vero e proprio esodo. Vengono attivati collegamenti diretti fra le località di accoglienza e quelle di provenienza con autobus che ogni giorno trasportano migliaia di persone costrette ad un logorante pendolarismo.
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