Sala N

L’obiettivo è duplice, riprodurre da una parte il cupo boato del terremoto e dall’altra vedere i reali crolli subiti dal Duomo.

elaborazioni a cura del Laboratorio di interazione Uomo-Macchina (HCI-Lab), Università di Udine

Il video è il risultato di un lavoro corale, altamente scientifico, di un team di esperti in vari settori: dall’ingegneria sismica alla computer graphic;  la cura tecnica e scientifica si deve al Dipartimento di Interazione Uomo-Macchina, dell’Università di Udine.

La ricostruzione virtuale del Duomo è stata realizzata seguendo la struttura originale dell’edificio; ogni parte architettonica coinvolta nei crolli è stata accuratamente modellata in grafica 3D, quasi pietra su pietra.

Questo minuzioso lavoro si è reso necessario per riprodurre fedelmente il Duomo e, soprattutto, per disporre di un modello virtuale idoneo alle successive fasi di simulazione sismica al calcolatore.

Il modello virtuale è stato sollecitato imprimendo movimenti similari a quelli subiti dall’edificio reale, desunti dalle registrazioni strumentali del terremoto del 6 maggio, effettuate in una stazione posta sulla diga di Ambiesta, a 13 chilometri in linea d’aria da Venzone.

elaborazioni a cura del Laboratorio di interazione Uomo-Macchina (HCI-Lab), Università di Udine

Il lavoro si è arricchito per la cura degli aspetti sonori. Infatti, ad aumentare il realismo del crollo, le simulazioni sono state completate con ulteriori elementi scenografici, come ad esempio le polveri e il rumore delle tonnellate di macerie che cadono. Sono questi rumori ad essere impressi nella mente di chi ha vissuto la tragica esperienza; ma sopra ogni cosa c’è il terrificante boato che nasce dal cuore della terra e viene percepito in modo fortissimo.

Per questo motivo, la sala di proiezione è dotata di un impianto di diffusione in grado di generare frequenze infrasoniche che fa rivivere la spaventosa voce dell’Orcolat

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